Ieri, dopo più di un anno e mezzo, mi sono reso nuovamente disponibile come Personal Trainer.
In tutto questo tempo mi ero dedicato a nuovi progetti, anche di studio, con un entusiasmo che non avevo più nel fare p.t..
Nuovi progetti che oggi più che mai mi rendono sempre più felice del tempo che gli dedico; ma dopo un anno ora mi sento anche più organizzato, mentalmente più pronto a poter dare di più anche nel lavoro diretto e dedicato in maniera esclusiva ad una persona soltanto.
Sì perché fare una lezione di p.t. per me era diventato sfiancante a livello mentale: quando fai una individuale non puoi permetterti errori, devi aver organizzato tutto nel dettaglio, avere la mente libera e concentrata sulle esigenze della persona che ha deciso di darti fiducia, non si tratta, per me, solo di un’ora dove conto serie e ripetizioni.
Riprendere, come tutte le cose che vengono sospese, non è mai facile: all’inizio ero forse più bloccato io della persona che mi stava davanti, ma dopo dieci minuti per magia è tornato lo swing, è tornato il giusto ritmo.
Per chi non ha mai fatto un lavoro del genere non sa cosa si può provare o sentire, ma le persone che chiedono un servizio simili, hanno bisogno di un’attenzione costante e soprattutto ti danno in mano le chiavi del loro stato fisico (e a volte anche mentale).
Ci sono personal trainer che contano solo le ripetizioni, che regolano semplicemente un sellino della bike, ma ci sono anche trainer che prima e dopo la lezione pensano costantemente al lavoro svolto, al lavoro da svolgere, a quello che potevano migliorare, a quello che hanno detto e a come lo hanno detto.
È un dispendio di energia incredibile e fino a ieri non ero nelle condizioni ottimali per poterlo fare al meglio come pretendo personalmente che le cose vengano fatte.
Tornare a farlo mi ha ricaricato di energia, di voglia, mi ha ricaricato le batterie della mente: sono felice di essere tornato a pensare prima e dopo ad una persona che ha deciso di volere da me il massimo che possa dare, una sensazione unica!
Non mi ero neanche reso conto in un’anno e mezzo quanto mi mancasse questo tipo di stimolo.
Sono felice di aver avuto questo periodo “di pausa”, mi ha permesso di imparare tante cose nuove e anche diverse, aprire la mente anche in altri campi, in altri settori, e questa non è una cosa da sottovalutare, spesso ottime idee in altri ambiti possono essere presi e trasportati (e modificati) nel proprio settore di lavoro, creando anche un processo di innovazione, efficienza ed efficacia non trascurabili.
Sono felice di aver avuto questo periodo “di pausa”, mi ha permesso di riscoprire una passione e una dedizione che pensavo invece persa.
Effettivamente questa deve essere la sensazione che mi descrive molta gente che torna a fare attività fisica dopo parecchio tempo: riscoprire che il fisico e la mente sono ancora vivi, che si può sempre tornare a fare quello che si faceva prima magari non come prima ma, forse, anche meglio di prima che non significa solo essere performanti, significa essere più efficaci ed efficienti!
Spesso per capire che una cosa ci manca dobbiamo allontanarci, è quindi vero che è meglio sempre dire arrivederci e mai addio!