IL PRIMO E IL TERZO GIOVEDI' DEL MESE
Ecco spiegato in poche righe di cosa si tratta:
Spesso si parla di Reiki come di una tecnica di guarigione energetica o naturale.
Altre volte, si dice che Reiki è anzitutto un percorso di crescita personale.
In realtà, Reiki è entrambe queste cose e qualcosa di più.
Possiamo definire Reiki come una antica disciplina di origine orientale avente come obiettivo l'armonizzazione del corpo, del cuore e della mente con la realtà universale.
Volendo comunque essere più precisi al fine di illustrare e spiegare il concetto "Reiki", se da un lato con il termine Reiki ci si riferisce all'energia vitale universale (Rei: Sorgente-Assoluto-Dio; Ki: energia vitale), d'altro lato questo termine indica altresì la pratica e l'esperienza della trasmissione dell'Energia universale che permea tutto il creato.
La tecnica Reiki consiste, in generale, in una delicata imposizione delle mani sul corpo della persona ricevente (alla quale può affiancarsi qualche manovra di manipolazione mirata, propria della tradizione giapponese Reiki delle origini, a sua volta derivante dalle tecniche Shiatsu) ove ne emerga la necessità al fine di sbloccare il flusso dell'energia o allentare una contrattura muscolare.
Il secondo livello contempla, poi, metodiche atte a trasmettere l'energia anche a persone, animali, oggetti e addirittura situazioni, senza la necessità della contemporanea presenza di ciò che si vuole trattare.
I mutamenti, o meglio, i benefici arrecati dall'Energia attraverso la pratica Reiki avvengono non soltanto nel corpo fisico, ma su tutti i livelli (emozionale, mentale, spirituale) di cui è composto l'essere umano secondo la cosiddetta prospettiva olistica.
Non si deve d'altronde dimenticare che Reiki è una tecnica sorta in un contesto buddhista. Questo aspetto non può essere dimenticato, perché la prospettiva buddhista, quantomeno nella sua essenza (perseguimento di uno stato di illuminazione dell'essere, slegato da ogni possibilità di provare dolore), ne permea tutto l'originario insegnamento e ne fornisce il senso.
I tentativi della signora Hawayo Takata, della nipote Phyllis Lei Furumoto e dei loro allievi di "laicizzare" Reiki (in questo, anche impoverendolo degli aspetti più "contemplativi" e meditativi), per quanto probabilmente dettati da buoni intenti, non hanno sortito gli effetti sperati, dal momento che in alcuni casi, sono stati gli stessi insegnanti di Reiki statunitensi ed europei a restituire a questa disciplina la parte di insegnamenti spirituali di cui era stata impoverita; e laddove ciò non è avvenuto, l'insegnamento "laicizzato" del Reiki ha portato molte persone a considerarlo unicamente un metodo di guarigione naturale del corpo, per poi cadere nella delusione dopo aver riscontrato che in molti casi, Reiki così inteso e praticato, non produceva le guarigioni fisiche sperate.
Per questo motivo, è molto importante che un serio insegnamento, oltre al lato pratico, non trascuri la parte più strettamente spirituale. Senza necessità di ancorare Reiki al buddhismo, bensì tenendolo aperto - come deve essere - ad ogni persona a prescindere dal credo adottato, si dovrà partire dai "Cinque principi del Reiki" e svilupparli, facendo fiorire dalla loro esposizione tutto quanto è necessario sapere e comprendere per praticare Reiki in modo appropriato e ricavarne i benefici che un uso appropriato di Reiki può dare.
Conosci meglio il nostro Maestro Paolo Barbaglia